La strage degli innocenti
Me la ricordavo ironica e agguerrita. È stato un piacere ritrovarla, per niente cambiata, sulle pagine del suo primo libro. Michela ha la scorza dura come la sua terra di Sardegna. E la stessa luminosità.
Il suo “romanzo tragicomico”, autobiografia di trenta giorni di co.co.pro., è uno spietato e illuminante racconto di cosa accade spesso nei call center. “Il mondo deve sapere” (Isbn edizioni) rivela la faccia sporca dei contratti precari: giovani spolpati fino in fondo all’anima.
Se non fosse per la scrittura frizzante e l’umorismo coraggioso con cui ci sbatte in faccia il “kamasutra del marketing”, ci sarebbe da starci male. E sarebbe anche giusto. Ha ragione Michela: il mondo deve sapere.
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